Il meteorologo e volto noto della televisione Luca Mercalli ha partecipato attivamente alla giornata del 10 ottobre “Expo dopo Expo: le eredità di Milano 2015” con una piccola lezione sui cambiamenti climatici. E ci ha svelato quando comincerà la nuova stagione di Scala Mercalli.
Lei è sempre stato scettico su questa Esposizione Universale. Eppure ha accettato l’invito del Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, a partecipare a “Expo dopo Expo”. Cosa l’ha spinta a dire di sì?
Ho sempre avuto un approccio critico su Expo, soprattutto per quanto riguarda l’uso del suolo e per la complessità sull’utilizzo e il riciclo delle risorse che qualsiasi grande evento porta con sé. Però devo dire che, visto il fiume di persone che ha scelto di venire qui da ogni parte del mondo, è stato necessario esserci per portare contenuti e creare consapevolezza. La macchina organizzativa ha funzionato benissimo, così ho deciso di sfruttare un palcoscenico importante per fare informazione sui cambiamenti climatici, sulla conferenza di Parigi e sulla sostenibilità.
Parliamo, quindi, di cambiamenti climatici. Le cause sono molte, dai combustibili fossili ai trasporti. Ma anche la scelta del cibo, il settore agricolo e l’allevamento sono responsabili. Qual è il grado di attenzione su questi temi?
Oggi c’è un po’ più di attenzione sulla provenienza e sulla produzione del cibo perché è veicolo di sanità, anche intesa come qualità della vita. C’è più attenzione sul modo di produzione, se un prodotto è biologico oppure no. E tutto questo trascina con sé anche la riflessione sulle emissioni di gas serra, sulla CO2. I dati della FAO ci dicono che l’agricoltura e l’allevamento sono responsabili di circa un terzo delle emissioni totali. Da una parte perché gran parte dell’agricoltura è basata sul petrolio, dall’altra perché gli allevamenti emettono direttamente metano in atmosfera. Le due cose insieme hanno un impatto fortissimo sul clima. Ma tutto questo ha anche un risvolto positivo perché ci fa capire che le persone possono fare moltissimo. Le scelte individuali, come la riduzione del consumo di carne, possono pesare sul bilancio delle emissioni del singolo. Questo è un messaggio che qui si può lanciare in modo chiaro.
Come possiamo capire se l’accordo che uscirà dalla conferenza sul clima di Parigi (COP 21) è soddisfacente oppure no?
I danni al clima sono già in corso. Possiamo prendere “cure sintomatiche” attraverso un accordo che vincoli tutti i governi, inclusi i Paesi in via di sviluppo. Il 13 dicembre (il giorno dopo la fine della conferenza) sapremo se l’umanità vuole impegnarsi nella mitigazione dei cambiamenti climatici contenendo l’aumento della temperatura entro i 2°C, oppure no. Se nemmeno questo accordo verrà raggiunto allora… si salvi chi può!
La scorsa stagione ha condotto il programma Scala Mercalli, dedicato ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità. È prevista una nuova stagione?
La nuova “serie” è prevista, è già in palinsesto, ma comincerà dopo la COP 21. La prima puntata andrà in onda il 20 febbraio 2016 e lì commenteremo i risultati di Parigi che rappresentano solo un punto di partenza. Dopo l’accordo sarà basilare proseguire con il coinvolgimento dei governi, ma anche dei cittadini che devono continuare a essere informati.