Quest'anno Cesvi ha deciso di fare un focus sulla Somalia, paese in cui fa la sua parte dal 2006, e dove il livello di fame è sicuramente drammatico.
Nella mappa dell’Indice Globale della Fame 2014 la Somalia appare ancora come un’area grigia a causa del difficile reperimento di dati affidabili sulla denutrizione e sul livello di fame nel Paese.
Dalla fine del regime di Siad Barré nel 1991 è iniziata una fase di profonda instabilità che ha visto susseguirsi una guerra civile, il collasso dello stato, un’apparente anarchia e frequenti siccità e carestie. Nel biennio 2011-2012 la Somalia ha sofferto della prima grande carestia del Ventunesimo secolo, che ha colpito il paese lasciando circa la metà della popolazione in uno stato di grave insicurezza alimentare.
La situazione generale e l’alta vulnerabilità della popolazione locale alla malnutrizione hanno portato al bisogno di un’analisi più dettagliata per valutare il livello nutrizionale delle aree dove operiamo come Cesvi, in modo tale da intervenire in maniera più efficace. Nel marzo di quest’anno, Cesvi ha condotto un’indagine nelle regioni del South Mudug, che ha fornito dati aggiornati sui tassi di malnutrizione nell’area. Su una popolazione di quasi 126mila abitanti, un campione di 412 bambini - tra i sei mesi e i cinque anni - è stato utilizzato nell’indagine mostrandoci tassi di malnutrizione molto alti.
Lo stato di malnutrizione in Somalia è grave e potrebbe peggiorare se gli interventi in materia di salute e nutrizione non venissero mantenuti e calibrati per raggiungere tutti i gruppi più vulnerabili. Per questo in base all’esperienza decennale di Cesvi, soprattutto nei contesti più complicati, l’unico modo per dare una risposta adeguata alle popolazioni vulnerabili è quello di basarsi su un approccio multidimensionale ed integrato.
Nel caso qui in esame della Somalia, quello che Cesvi fa è proprio mirare all’integrazione di tre componenti interconnesse tra di loro, in ambito sanitario attraverso la formazione e le campagne di sensibilizzazione al personale sanitario, alle strutture sanitarie e quelle di assistenza comunitaria; di quello sicurezza alimentare volta a migliorare la capacità di sussistenza delle famiglie beneficiarie, l’accesso al cibo e alla capacità di reazione a shock e crisi e in ambito di nutrizione con la prevenzione, il trattamento e la riabilitazione dei casi soggetti a malnutrizione acuta.
Per vincere questa sfida anche in Somalia dobbiamo continuare il trattamento diretto dei bambini malnutriti sia a livello moderato sia grave continuando a garantire e a migliorare la copertura delle vaccinazioni e dell’apporto di vitamina A, fondamentale insieme agli altri micronutrienti per garantire uno sviluppo sano dei bambini e delle madri. Tutte ciò non può pero prescindere dalla costante sensibilizzazione comunitaria sulle pratiche igienico-sanitarie, di salute materno infantile e di promozione dell’utilizzo delle strutture sanitarie. Inoltre rimane essenziale, anche nel locale, come nel globale, mettere l’accento sulla qualità della dieta, per affrontare ed eliminare la fame nascosta. Continuando con la promozione di una educazione alimentare.