"L’alimentazione sana deve essere molto semplice perché la piramide alimentare è semplice: in primis cereali, frutta, verdura e attività fisica". Lo sostiene il Direttore del Reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell'Ospedale di Sanremo, intervistato per il Forum Internazionale dedicato alla Dieta Mediterranea che si è svolto il 18 settembre a Expo Milano 2015 dove il medico ha ribadito un concetto chiaro: la dieta giusta può fare miracoli.
Nel suo intervento al forum dedicato alla dieta mediterranea sosteneva che l’alimentazione giusta può fare miracoli, ma ha detto anche che questo regime alimentare è un mito, dato che per seguirlo non dovremmo più fare la spesa al supermercato. C’è un modo per conciliare la vita moderna con l’alimentazione sana?
È una risposta difficile che comporta una riflessione socioculturale. Mi spiego. Andare a fare la spesa comporta moltissima attenzione, bisogna essere oculati non solo riguardo i prezzi, ma anche riguardo la qualità degli ingredienti. I prodotti andrebbero scelti in base a quanto c’è scritto sull’etichettatura perché all’interno delle confezioni ci possono essere grassi idrogenati, burro, conservanti e coloranti. L’alimentazione sana deve essere molto semplice perché la piramide alimentare è semplice. Al di sopra dell’attività fisica troviamo i cereali, la verdura, la frutta e poi di seguito gli alimenti da evitare. Per esempio, pensiamo a questo mito della carne rossa come cibo del benessere. Io dico che bisognerebbe preferire il pesce e le carni bianche, anche due o tre volte alla settimana e gli altri giorni ingegnarsi a cucinare altro. Preparare cibi che abbiano una base vegetariana oggi richiede dei tempi che l’essere umano medio non ha più, perché cucinare è un impegno. Le persone che vivono da sole, che non hanno tempo devono scegliere cibi semplici, farli a vapore e cose di questo tipo.
È una risposta difficile che comporta una riflessione socioculturale. Mi spiego. Andare a fare la spesa comporta moltissima attenzione, bisogna essere oculati non solo riguardo i prezzi, ma anche riguardo la qualità degli ingredienti. I prodotti andrebbero scelti in base a quanto c’è scritto sull’etichettatura perché all’interno delle confezioni ci possono essere grassi idrogenati, burro, conservanti e coloranti. L’alimentazione sana deve essere molto semplice perché la piramide alimentare è semplice. Al di sopra dell’attività fisica troviamo i cereali, la verdura, la frutta e poi di seguito gli alimenti da evitare. Per esempio, pensiamo a questo mito della carne rossa come cibo del benessere. Io dico che bisognerebbe preferire il pesce e le carni bianche, anche due o tre volte alla settimana e gli altri giorni ingegnarsi a cucinare altro. Preparare cibi che abbiano una base vegetariana oggi richiede dei tempi che l’essere umano medio non ha più, perché cucinare è un impegno. Le persone che vivono da sole, che non hanno tempo devono scegliere cibi semplici, farli a vapore e cose di questo tipo.
Parlando di prodotti industriali, non possiamo non soffermarci sull’attualissimo olio di palma, che tanto fa parlare di sé. Fa male alla salute?
Sicuramente non ha le caratteristiche degli altri oli, non è nobile come l’olio extravergine d’oliva. I prodotti di qualità, specie quelli di produzioni limitate di olio, hanno dei costi elevati, si parla di 15 euro al litro, le persone pensano che sia caro, ma il prezzo giusto è quello. Il problema è culturale ed economico, come nel caso dell’olio di palma si preferisce andare al risparmio.
Sicuramente non ha le caratteristiche degli altri oli, non è nobile come l’olio extravergine d’oliva. I prodotti di qualità, specie quelli di produzioni limitate di olio, hanno dei costi elevati, si parla di 15 euro al litro, le persone pensano che sia caro, ma il prezzo giusto è quello. Il problema è culturale ed economico, come nel caso dell’olio di palma si preferisce andare al risparmio.
Luca Deiana, medico e docente dell’Università di Sassari, compie da vent’anni studi sui centenari sardi. La loro dieta è costituita da pane, pecorino e vino locale. Secondo il professore per vivere cent’anni si dovrebbero bere due bicchieri di vino sardo a pasto. Cosa ne pensa?
Non si può generalizzare e decontestualizzare una popolazione centenaria. I centenari viventi, generalmente, hanno una dieta molto limitata dove non esiste l’eccesso di calorie. Questi centenari non sono professori universitari, ma agricoltori o pastori che mangiavano formaggio e pane, integrando la scarsità di calorie con il vino, ma l’alcool, il famoso resveratrolo è controbilanciato dall’effetto dell’etanolo che è al suo interno che fa male alle cellule. L’etanolo produce acetaldeilde che è un prodotto epatotossico. Quattro bicchieri di vino al giorno sono tantissimi. Un mese fa è stato pubblicato sul Daily Thelegraph che la quantità giusta di vino da bere sarebbero due piccoli bicchieri al giorno, escludendo il sabato e la domenica. Io credo che non si possa non tenere conto dei fattori genetici che ci sono a monte, vivere in un contesto agricolo dove c’era un limitato apporto a certi cibi e un limitato apporto economico influenza le scelte alimentari. Ci sarà stata una selezione naturale. Non me la sentirei di dire a una persona che vive in una grande città di bere 4 bicchieri di vino al giorno perché quella persona deve già fare i conti con fattori tossici. L’alcool di base è considerato epatotossico e poi è ipercalorico. Quattro bicchieri contengono quasi 400 calorie!
E per quanto riguarda i formaggi? Sono un discorso a parte?
Molti anni fa il New England diceva che il formaggio andrebbe consumato una volta alla settimana. Va da sé che uno si fa la pasta, può metterci la grattuggiata di parmigiano, ma non aggiungere pezzi di formaggio a un pasto già completo. I formaggi sono grassi, sono prodotti spesso lavorati e ipercalorici. Il pastore sardo si mangiava il pezzo di formaggio, il pezzo di pane, il vino e punto. Ma non la auguro a nessuno la dieta dei centenari perché la dieta deve contenere frutta e verdura. Inoltre, la dieta è un concetto molto eterogeneo perché i condimenti variano da persona a persona. Tutti questi studi non bastano, ci vogliono studi scientifici, di comparazione, di popolazioni e bisogna calcolare le diete tra due gruppi diversi.
Molti anni fa il New England diceva che il formaggio andrebbe consumato una volta alla settimana. Va da sé che uno si fa la pasta, può metterci la grattuggiata di parmigiano, ma non aggiungere pezzi di formaggio a un pasto già completo. I formaggi sono grassi, sono prodotti spesso lavorati e ipercalorici. Il pastore sardo si mangiava il pezzo di formaggio, il pezzo di pane, il vino e punto. Ma non la auguro a nessuno la dieta dei centenari perché la dieta deve contenere frutta e verdura. Inoltre, la dieta è un concetto molto eterogeneo perché i condimenti variano da persona a persona. Tutti questi studi non bastano, ci vogliono studi scientifici, di comparazione, di popolazioni e bisogna calcolare le diete tra due gruppi diversi.
Le proteine animali hanno uno spazio sicuramente importante nella dieta perché sono alimenti nobili nella costruzione del nostro organismo. La carne rossa, considerando gli ormoni, non fa bene e gli allevamenti intensivi sono fonte di grandissimo inquinamento. Io credo che potrebbe essere drasticamente ridotta nell’alimentazione. Le proteine si immagazinano anche bevendo un bicchiere di latte al giorno, la soya, il pollo o i fagioli secchi. Non ha senso cercare la chianina quando tanti studi dicono che la carne rossa agisce sull’insorgenza delle neoplasie o sull’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Mi sembra che siamo un po’ troppo pilotati dai media. Trovo deleterio che le persone siano sommerse da questa mania della cucina che, anziché insegnare a cucinare come si deve, impartiscono regole sbagliate. Se è vero che l’alimentazione è al primo posto per preservare la nostra salute, se è vero che il fumo è una delle cause di mortalità per altri versi, cerchiamo di utilizzare i media per lanciare messaggi positivi.