Un rivoluzionario programma europeo e ricerche in tutto il mondo per diminuire i consumi elettrici e soprattutto gli sprechi di derrate ricorrendo a nuove tecnologie, al sole e al magnetismo.
“Fa la spesa, prepara il caffè, chatta con voi, distrugge i microbi e dà le previsioni del tempo. E, naturalmente, si comanda con lo smartphone”. Questo –si dice- è il frigorifero del futuro. Accade ormai ogni anno, in settembre a Berlino per la IFA, Internationale Funkausstellung, in ottobre a Tokio per il CEATEC e in gennaio a Las Vegas per il CES, l’ Electronics Consumer Show, che le multinazionali dell’elettronica di consumo presentino la casa e soprattutto il frigo del futuro. Ma che poi gli annunci restino tali.
Un miliardo di frigoriferi nel mondo
In comune queste iniziative hanno lo scopo di tagliare consumi ancora molto alti, tanto più che il miliardo di frigoriferi oggi funzionanti nel mondo è destinato a crescere. E se in Europa circa il 30% della bolletta energetica delle famiglie proviene dal frigorifero, la quota è più del doppio in Asia e in America poiché lì i frigoriferi sono più energivori. Inoltre, occorre prolungare tempi e qualità di conservazione degli alimenti che, pur essendo migliori rispetto al passato, non riescono a impedire sprechi irresponsabili.
Gettiamo via il 30-40% della spesa
Ogni anno sembra che venga gettato via il 30-40% delle derrate acquistate perché le temperature del frigo sono inadeguate e perché il consumatore compie errori grossolani nella gestione e nella conservazione degli alimenti. Il programma più avanzato, Frisbee, nasce in Europa come era già accaduto nel 1992 con l’avvio dell’etichetta energetica che ha più che dimezzato i consumi di elettricità del continente. In quattro anni di studio ha coinvolto 11 laboratori, 13 aziende, 2 associazioni e 5 Paesi.
In Europa il superfreddo e il magnetismo
Frisbee ha studiato il percorso di prosciutto, pesce, mele e gelato, sino al consumatore. Per scoprire che la causa dello spreco è in gran parte la temperatura del frigorifero sopra i 6 gradi, tenuta troppo alta per circa il 70% dei cibi conservati. Tre proposte, la prima richiederà la creazione di una grande zona superchilling, da -2 a-1 gradi. I maggiori consumi sono compensabili spostando in questa zona dal freezer una consistente parte di congelati e surgelati. La seconda è l’impiego di materiali che assorbono il freddo restituendolo per molte ore e la terza, in comune con una ricerca dell’americana General Electric, è creare il freddo anziché con l’attuale compressore, con il ricorso a materiali magnetici.
Il futuro è anche solare
E per i Paesi in via di sviluppo con frequenti interruzioni di energia elettrica, ecco il frigorifero solare, che utilizza l’energia dei pannelli solari come già accade in Africa grazie ad un’innovazione francese. Un altro frigo, uscito dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology, già in funzione da due anni: raffredda molta acqua per tenere in fresco i cibi più delicati quando manca l’elettricità. E con il ritorno del collegamento elettrico, il frigo riprenderà ad assicurare agli alimenti il freddo necessario. Infine, nulla vieta che tutte le innovazioni descritte siano monitorabili dal cellulare, ormai diffuso in tutto il mondo, sotto tutte le latitudini e in ogni ceto sociale.