I nuovi trend, il ruolo delle donne, il futuro delle Esposizioni Universali. Chiude Expo Milano 2015, si aprono nuovi temi da affrontare, con nuovi lasciti ideali da amministrare. Intanto, milioni di visitatori lungo il Decumano e nei Padiglioni per sei mesi hanno animato questo evento. Il segretario generale del Bureau International des Expositions elenca le componenti del successo.
Expo Milano 2015 chiude il 31 ottobre. Quali nuovi trend sono emersi in questa Esposizione Universale?
Ho visto persone non solo entrare nei Padiglioni, ma anche leggere, vedere i video. Questo, per noi, significa costruire il futuro. La cosa più rilevante per me, e qui dobbiamo ringraziare Expo Milano 2015, è che i Paesi non si sono limitati a presentare se stessi. Le future Esposizioni Universali dovranno costruire la visione di ciò che vogliamo diventare, non di ciò che siamo.
Expo Milano 2015 è la prima Esposizione Universale che per la prima volta ha messo al centro la cultura femminile. Questa legacy continuerà anche nelle prossime Expo?
Certo, siamo estremamente impegnati a continuare il progetto, che verrà adattato alle circostanze e alle caratteristiche in cui ogni Esposizione sarà ospitata. Credo che mettere le donne al centro delle attività umane sia fondamentale, perciò sono molto fortemente impegnato, sia a livello personale che istituzionale, a continuare questo progetto. La presenza femminile è quella di metà dell’umanità, questo significa che avere le donne al centro delle attività, evitare le discriminazioni, renderle protagoniste della storia e del futuro migliorerà non solo Expo, ma anche la vita.
Ho visto persone non solo entrare nei Padiglioni, ma anche leggere, vedere i video. Questo, per noi, significa costruire il futuro. La cosa più rilevante per me, e qui dobbiamo ringraziare Expo Milano 2015, è che i Paesi non si sono limitati a presentare se stessi. Le future Esposizioni Universali dovranno costruire la visione di ciò che vogliamo diventare, non di ciò che siamo.
In precedenti interviste lei ha già sottolinato che uno degli aspetti che l’ha colpita maggiormente a Expo Milano 2015 sono stati i sorrisi della gente. Quali sono secondo lei gli ingredienti che l’Italia ha messo nella ricetta della felicità, in questo evento?
Nella ricetta della felicità di questa Esposizione Universale ci sono: la gioia delle nuove cose da vedere, la bellezza dei Padiglioni, il fatto di essere stati partecipi, dinamici e di aver gustato insieme il cibo e l’atmosfera. L'Italia ha l’orgoglio di essere stata capace di fare un evento eccezionale. Concentrandosi su questo risultato di rilevanza globale, Expo Milano 2015 è riuscita a stabilire un dialogo costruttivo tra governi e cittadini sul Tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Pienamente impegnati nel progetto di questo evento, gli organizzatori e i partecipanti hanno creato, con la collaborazione delle diverse componenti del BIE, un evento che ha toccato i cuori e le menti di milioni di cittadini.
Nella ricetta della felicità di questa Esposizione Universale ci sono: la gioia delle nuove cose da vedere, la bellezza dei Padiglioni, il fatto di essere stati partecipi, dinamici e di aver gustato insieme il cibo e l’atmosfera. L'Italia ha l’orgoglio di essere stata capace di fare un evento eccezionale. Concentrandosi su questo risultato di rilevanza globale, Expo Milano 2015 è riuscita a stabilire un dialogo costruttivo tra governi e cittadini sul Tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Pienamente impegnati nel progetto di questo evento, gli organizzatori e i partecipanti hanno creato, con la collaborazione delle diverse componenti del BIE, un evento che ha toccato i cuori e le menti di milioni di cittadini.
Expo Milano 2015 è la prima Esposizione Universale che per la prima volta ha messo al centro la cultura femminile. Questa legacy continuerà anche nelle prossime Expo?
Certo, siamo estremamente impegnati a continuare il progetto, che verrà adattato alle circostanze e alle caratteristiche in cui ogni Esposizione sarà ospitata. Credo che mettere le donne al centro delle attività umane sia fondamentale, perciò sono molto fortemente impegnato, sia a livello personale che istituzionale, a continuare questo progetto. La presenza femminile è quella di metà dell’umanità, questo significa che avere le donne al centro delle attività, evitare le discriminazioni, renderle protagoniste della storia e del futuro migliorerà non solo Expo, ma anche la vita.