Il presentatore ha puntato l’attenzione su un alimento molto particolare e sempre più raro: l’acqua: indispensabile alla vita, è consumata per il 70% in agricoltura. Ma le tecniche per utilizzarla al meglio non mancano.
È stato anche un momento di spettacolo l’intervento di Piero Angela alla giornata di lavoro “Italia 2015: il Paese nell’anno dell’Expo”. Mostrando al pubblico un bicchier d’acqua, il celebre divulgatore scientifico ha voluto portare l’attenzione sull’importanza di una gestione sostenibile delle risorse idriche. “Quest’acqua è antichissima: qui dentro ci sono ancora moltissime molecole che erano negli asteroidi che l’hanno portata sulla Terra miliardi di anni fa – ha spiegato Angela –. Noi stessi siamo fatti d’acqua, perché il nostro organismo è fatto d’acqua almeno per due terzi, un neonato arriva addirittura al 75 per cento”.
Questo bene sarà sempre più prezioso, perché sta diventando sempre più raro. Non si parla ancora di emergenza, ma i cambiamenti climatici e l’aumento dei consumi in tutto il mondo potranno causare problemi. Non bisogna dimenticare che la storia conta già almeno 350 conflitti legati all’acqua.
Questo bene sarà sempre più prezioso, perché sta diventando sempre più raro. Non si parla ancora di emergenza, ma i cambiamenti climatici e l’aumento dei consumi in tutto il mondo potranno causare problemi. Non bisogna dimenticare che la storia conta già almeno 350 conflitti legati all’acqua.
La nuova frontiera è il risparmio idrico
E anche se l’acqua sembra abbondantissima, solo l’1% è disponibile per le attività umane. “Circa il 70% dell’acqua che consumiamo a livello mondiale è dovuta all’agricoltura –ha illustrato Angela -, il 20% all’industria, il 10% all’uso domestico, con percentuali che variano secondo il grado di industrializzazione dei Paesi”. Come riuscire a usare meglio l’acqua e a trovare nuove risorse?
Piero Angela ha illustrato alcuni esperimenti portati avanti dai Paesi dell’Arabia Saudita per dissalare l’acqua marina e dalla Libia per recuperare le risorse idriche intrappolate sotto il Sahara, procurandosi così 6 miliardi di litri d’acqua al giorno.
“Sono però operazioni molto costose, quindi la vera risposta consiste innanzi tutto nelle tecnologie per il risparmio idrico – ha concluso il presentatore -. In agricoltura ci sono tecniche poco diffuse che possono ridurre enormemente i consumi ottenendo eccellenti risultati, ed questa è una delle prossime frontiere”.
E anche se l’acqua sembra abbondantissima, solo l’1% è disponibile per le attività umane. “Circa il 70% dell’acqua che consumiamo a livello mondiale è dovuta all’agricoltura –ha illustrato Angela -, il 20% all’industria, il 10% all’uso domestico, con percentuali che variano secondo il grado di industrializzazione dei Paesi”. Come riuscire a usare meglio l’acqua e a trovare nuove risorse?
Piero Angela ha illustrato alcuni esperimenti portati avanti dai Paesi dell’Arabia Saudita per dissalare l’acqua marina e dalla Libia per recuperare le risorse idriche intrappolate sotto il Sahara, procurandosi così 6 miliardi di litri d’acqua al giorno.
“Sono però operazioni molto costose, quindi la vera risposta consiste innanzi tutto nelle tecnologie per il risparmio idrico – ha concluso il presentatore -. In agricoltura ci sono tecniche poco diffuse che possono ridurre enormemente i consumi ottenendo eccellenti risultati, ed questa è una delle prossime frontiere”.