Eni è da sempre molto attenta allo sviluppo dell’Africa, essendo la prima compagnia energetica internazionale per produzione di idrocarburi attiva nel Continente africano. Un ruolo che la società ha potuto esprimere anche a Expo Milano 2015, come Official Partner for Sustainability Initiatives in African Countries. In questa intervista istituzionale Eni racconta le grandi potenzialità dell’Africa, il continente del futuro.
Eni è Official Partner di Expo Milano 2015 for Sustainability Initiatives in African Countries: in che modo l’energia può contribuire alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità?
L’accesso all’energia è un prerequisito fondamentale non solo per la sicurezza alimentare ma per garantire lo sviluppo e una crescita sostenibile attraverso l’accesso a tutti i servizi di base come educazione, sanità, agricoltura, trasporti etc. Il contributo alla crescita dei sistemi energetici locali è parte della strategia di Eni di sostegno allo sviluppo. Tale strategia prevede iniziative, coerenti con le attività di business, che sono tipicamente inquadrate all’interno di accordi formalizzati con i governi locali. Anche le Nazioni Unite hanno riconosciuto l’energia come risorsa imprescindibile per lo sviluppo e all’interno dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 adottata a settembre 2015, hanno incluso un obiettivo sull’accesso all’energia affidabile, sostenibile e moderna per tutti.
L’accesso all’energia è un prerequisito fondamentale non solo per la sicurezza alimentare ma per garantire lo sviluppo e una crescita sostenibile attraverso l’accesso a tutti i servizi di base come educazione, sanità, agricoltura, trasporti etc. Il contributo alla crescita dei sistemi energetici locali è parte della strategia di Eni di sostegno allo sviluppo. Tale strategia prevede iniziative, coerenti con le attività di business, che sono tipicamente inquadrate all’interno di accordi formalizzati con i governi locali. Anche le Nazioni Unite hanno riconosciuto l’energia come risorsa imprescindibile per lo sviluppo e all’interno dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 adottata a settembre 2015, hanno incluso un obiettivo sull’accesso all’energia affidabile, sostenibile e moderna per tutti.
In particolare, Eni ha realizzato con Expo Milano 2015 il progetto Energy, Art and Sustainability for Africa: in che cosa consiste?
La scelta di Eni di collaborare con Expo Milano 2015 in questa direzione deriva dal valore fondante attribuito dalla società alla sostenibilità e al particolare legame di Eni con il continente africano, dove l’azienda è la prima compagnia energetica internazionale in termini di produzione di idrocarburi. Grazie al bando Eni for Expo tutti i Paesi africani sono stati invitati a partecipare a questa iniziativa internazionale con l’opportunità di far conoscere al mondo le proprie realtà. Eni, in collaborazione con Expo Milano 2015, ha voluto dare a tutti i Paesi africani un’opportunità in più di partecipare all’Esposizione Universale, anche a quei Paesi che non hanno preso parte alla manifestazione, invitandoli a proporre dei progetti sui temi accesso all’energia e tradizioni locali. Con questa iniziativa si intende valorizzare il patrimonio del continente africano, attraverso talk show, spettacoli, degustazioni e una mostra fotografica. Expo Milano 2015 ha rappresentato per Eni un’occasione in più per raccontare il proprio approccio di business socialmente responsabile all’interno di questo Continente dove da sempre l’Eni, lavora con passione, nel rispetto per il territorio. Eni ed Expo Milano 2015 con Energy, Art & Sustainability for Africa portano così al centro dell’attenzione internazionale l’Africa, le sue storie e le sue potenzialità facendo dell’Esposizione Universale un vero e proprio palcoscenico di condivisione di conoscenze, in grado di suggerire, attraverso momenti di intrattenimento e approfondimento, soluzioni alle sfide aperte dal tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.
La scelta di Eni di collaborare con Expo Milano 2015 in questa direzione deriva dal valore fondante attribuito dalla società alla sostenibilità e al particolare legame di Eni con il continente africano, dove l’azienda è la prima compagnia energetica internazionale in termini di produzione di idrocarburi. Grazie al bando Eni for Expo tutti i Paesi africani sono stati invitati a partecipare a questa iniziativa internazionale con l’opportunità di far conoscere al mondo le proprie realtà. Eni, in collaborazione con Expo Milano 2015, ha voluto dare a tutti i Paesi africani un’opportunità in più di partecipare all’Esposizione Universale, anche a quei Paesi che non hanno preso parte alla manifestazione, invitandoli a proporre dei progetti sui temi accesso all’energia e tradizioni locali. Con questa iniziativa si intende valorizzare il patrimonio del continente africano, attraverso talk show, spettacoli, degustazioni e una mostra fotografica. Expo Milano 2015 ha rappresentato per Eni un’occasione in più per raccontare il proprio approccio di business socialmente responsabile all’interno di questo Continente dove da sempre l’Eni, lavora con passione, nel rispetto per il territorio. Eni ed Expo Milano 2015 con Energy, Art & Sustainability for Africa portano così al centro dell’attenzione internazionale l’Africa, le sue storie e le sue potenzialità facendo dell’Esposizione Universale un vero e proprio palcoscenico di condivisione di conoscenze, in grado di suggerire, attraverso momenti di intrattenimento e approfondimento, soluzioni alle sfide aperte dal tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.
Perché la scelta di abbinare l’energia all’arte?
Eni, che da sempre opera in Africa, promuove lo sviluppo socio-economico dei paesi in cui opera. L’Africa però oltre ad essere ricca di fonti energetiche è un continente con un patrimonio culturale ricchissimo di tradizioni e arte. Nel suo operare Eni valorizza e sostiene le tradizioni locali e Expo Milano 2015 è stata un’occasione in più per mostrare a tutti la ricchezza di questo continente. I Paesi africani hanno potuto raccontarsi su un palcoscenico internazionale parlando non solo degli aspetti legati all’energia, ma anche alla loro cultura e tradizioni. Inoltre, l’arte e gli spettacoli sono un modo efficace di coinvolgere il pubblico per portare l’attenzione su temi come lo sviluppo, l’accesso all’energia, al cibo.
Eni, che da sempre opera in Africa, promuove lo sviluppo socio-economico dei paesi in cui opera. L’Africa però oltre ad essere ricca di fonti energetiche è un continente con un patrimonio culturale ricchissimo di tradizioni e arte. Nel suo operare Eni valorizza e sostiene le tradizioni locali e Expo Milano 2015 è stata un’occasione in più per mostrare a tutti la ricchezza di questo continente. I Paesi africani hanno potuto raccontarsi su un palcoscenico internazionale parlando non solo degli aspetti legati all’energia, ma anche alla loro cultura e tradizioni. Inoltre, l’arte e gli spettacoli sono un modo efficace di coinvolgere il pubblico per portare l’attenzione su temi come lo sviluppo, l’accesso all’energia, al cibo.
L’Africa è un continente in pieno fermento, che al di là delle criticità sta realizzando grandi esperienze di sviluppo: quali sono i suoi punti di forza?
Un quadro macroeconomico “invidiabile”: l’Africa di oggi è stabile, ha tollerabili livelli d’inflazione, è la seconda regione per velocità di crescita dell’economia mondiale e potrebbe diventare la prima entro le prossime generazioni. Negli ultimi due decenni del secolo scorso la crescita media è stata inferiore a quella mondiale: un po’ meno del 2% contro un il 3% su scala mondiale. Nei primi dieci anni del secolo successivo il trend si è invertito: quasi il 6% contro un 3,6% nel resto del mondo. A influire, il ciclo dell’esplorazione e scoperta dei minerali, l’effetto della tecnologia applicata al business, l’avvio di una graduale riduzione del ritardo sulle infrastrutture. Per quanto riguarda la Governance, la previsione è che entro il 2050 in tutta l’Africa ci saranno almeno 50 democrazie compiute con la maturazione già in atto nell’ambito della cultura politica, della promozione delle libertà individuali e dei diritti, dell’affermazione del principio dell’accountability nei Paesi della regione. All’importanza del ruolo potenziale rivestito da un “ceto medio” in grado, negli anni, di farsi motore del cambiamento. Più in generale, il giudizio sui progressi nell’ambito della governance e della capacità riformista è positivo ed è collegato a una diffusa attitudine alla modernizzazione da parte delle classi dirigenti attuali.
Un quadro macroeconomico “invidiabile”: l’Africa di oggi è stabile, ha tollerabili livelli d’inflazione, è la seconda regione per velocità di crescita dell’economia mondiale e potrebbe diventare la prima entro le prossime generazioni. Negli ultimi due decenni del secolo scorso la crescita media è stata inferiore a quella mondiale: un po’ meno del 2% contro un il 3% su scala mondiale. Nei primi dieci anni del secolo successivo il trend si è invertito: quasi il 6% contro un 3,6% nel resto del mondo. A influire, il ciclo dell’esplorazione e scoperta dei minerali, l’effetto della tecnologia applicata al business, l’avvio di una graduale riduzione del ritardo sulle infrastrutture. Per quanto riguarda la Governance, la previsione è che entro il 2050 in tutta l’Africa ci saranno almeno 50 democrazie compiute con la maturazione già in atto nell’ambito della cultura politica, della promozione delle libertà individuali e dei diritti, dell’affermazione del principio dell’accountability nei Paesi della regione. All’importanza del ruolo potenziale rivestito da un “ceto medio” in grado, negli anni, di farsi motore del cambiamento. Più in generale, il giudizio sui progressi nell’ambito della governance e della capacità riformista è positivo ed è collegato a una diffusa attitudine alla modernizzazione da parte delle classi dirigenti attuali.
La popolazione africana è la più giovane del Pianeta: come vede il futuro dell’Africa?
“Dividendo” demografico, educazione, urbanizzazione: il “fattore popolazione”, da vincolo per definizione, è la base della rinascita africana. Ciò vale, anzitutto, per la demografia. Nei Paesi avanzati dell’Occidente e anche dell’Asia, si pensi al Giappone o da ultimo alla Cina, con la parziale eccezione dell’India, i cittadini invecchiano progressivamente, con implicazioni scontate in termini di sostenibilità nel lungo periodo del sistema di welfare e dei conti pubblici. In Africa, all’aumento dei livelli medi di reddito dell’ultimo decennio, si accompagna un profilo demografico unico nelle previsioni, con un incremento contestuale del tasso di natalità e dell’aspettativa di vita, un miglioramento dei livelli di salute e benessere, una riduzione della mortalità infantile e dell’incidenza delle epidemie. Un quadro che ha ripercussioni intuibili sulla disponibilità di una forza lavoro certamente più giovane e sana, sempre meglio formata, via via più urbanizzata. Proprio sul terreno dell’educazione, i governi paiono credere nella scommessa del capitale umano, a partire da una più attenta gestione del sistema scolastico primario e secondario.
“Dividendo” demografico, educazione, urbanizzazione: il “fattore popolazione”, da vincolo per definizione, è la base della rinascita africana. Ciò vale, anzitutto, per la demografia. Nei Paesi avanzati dell’Occidente e anche dell’Asia, si pensi al Giappone o da ultimo alla Cina, con la parziale eccezione dell’India, i cittadini invecchiano progressivamente, con implicazioni scontate in termini di sostenibilità nel lungo periodo del sistema di welfare e dei conti pubblici. In Africa, all’aumento dei livelli medi di reddito dell’ultimo decennio, si accompagna un profilo demografico unico nelle previsioni, con un incremento contestuale del tasso di natalità e dell’aspettativa di vita, un miglioramento dei livelli di salute e benessere, una riduzione della mortalità infantile e dell’incidenza delle epidemie. Un quadro che ha ripercussioni intuibili sulla disponibilità di una forza lavoro certamente più giovane e sana, sempre meglio formata, via via più urbanizzata. Proprio sul terreno dell’educazione, i governi paiono credere nella scommessa del capitale umano, a partire da una più attenta gestione del sistema scolastico primario e secondario.
Eni è da sempre attiva nel sociale, oltre a Energy, Art and Sustainability for Africa, state portando avanti altri progetti di questo tipo?
Eni è da sempre impegnata a realizzare azioni volte a promuovere il rispetto delle persone e dei loro diritti, dell'ambiente e, più in generale, a creare opportunità per le persone e le imprese locali, favorendo la formazione professionale, lo sviluppo dell’imprenditoria locale.Numerosi sono i progetti realizzati in diversi paesi africani ai fini di favorire lo sviluppo socio-economico locale, come, ad esempio, il Green River Project in Nigeria e il progetto integrato Hinda 2011-2015 in Congo. Il Green River Project promuove lo sviluppo del settore agricolo negli stati del Rivers, Bayelsa, Imo e Delta in Nigeria, coinvolge circa 500.000 persone ed è un progetto teso alla creazione di un sistema di produzione agricola e alimentare sostenibile, per promuovere il benessere socio-economico delle popolazioni rurali del Delta del Niger. Il Progetto integrato Hinda in Congo è un progetto volto a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni della zona di M' Boundi, attraverso interventi integrati in quattro settori: educazione, salute, agricoltura e accesso all’acqua. Oggi Eni promuove un programma di investimenti per lo sviluppo locale in Africa orientato a favorire l’accesso all’energia per le comunità locali. La strategia di intervento si basa sulla ricerca e sullo sviluppo di soluzioni adatte ai fabbisogni locali, in particolare: sviluppo di soluzioni di fornitura di energia dalla rete elettrica (on-grid), che comprende la costruzione di infrastrutture per la produzione e la distribuzione di elettricità, ottimizzando i processi produttivi attraverso la riduzione del gas flaring; sviluppo di soluzioni di fornitura di energia sconnessi dalla rete elettrica principale (off-grid), quali generatori e impianti a pannelli solari; attività di ricerca e sviluppo su tecnologie avanzate in ambito dell’energia rinnovabile e per il miglioramento degli stili di vita (es. per la cottura dei cibi). Eni ha investito complessivamente circa 2 Miliardi di Dollari nella costruzione e riabilitazione di reti e centrali elettriche che rappresentano, rispettivamente, il 20% e il 60% della capacità installata in Nigeria e in Congo, con una significativa riduzione del gas flaring in entrambi i paesi. In totale Eni, nella regione sub-sahariana, ha installato una capacità nominale di circa 1GW andando a soddisfare un fabbisogno complessivo di oltre 10 milioni di persone. In Mozambico Eni si è impegnata per la costruzione di una centrale elettrica da 75 MW nella provincia di Cabo Delgado.