A Expo Milano 2015 ha già stupito tutti presentando la carne di coccodrillo e di zebra. Cibi sani e certificati, come anche le bevande e gli integratori a base di baobab. Perché a questo punta la nazione sudafricana: garantire a tutti un’alimentazione salutare.
La vera Africa, quella immaginata leggendo le avventure dei primi esploratori, quella sognata davanti agli schermi di cinema e tv, la si incontra proprio qui, entrando nello sterminato Hwange National Park, il maggiore dello Zimbabwe. Il parco vanta la più alta concentrazione di grandi animali di tutto il continente: leoni, zebre, giraffe, antilopi, impala, bufali, gnu, rinoceronti, leopardi, iene, licaoni, ghepardi... anche se a farla da padrone sono gli oltre 10.000 elefanti. E poi, appena 200 km più a Nord-ovest, l’altro grandioso spettacolo che questa parte di Africa Australe riserva: le cascate Vittoria, o Mosi-oa-tunya (il “Fumo che tuona”), la grande spaccatura nell’altopiano basaltico in cui il fiume Zambesi si inabissa per oltre cento metri sollevando una nebbia di finissime goccioline d’acqua, che rende la vegetazione circostante quasi pluviale.
Filetto di coccodrillo
Lo Zimbabwe ha sempre avuto un particolare riguardo per il suo prezioso e vario ambiente naturale, tanto che il 15% del territorio è totalmente o parzialmente protetto. Anche per questo ha sorpreso molti, a Expo Milano 2015, la presentazione da parte del Paese del CrocoBurger e dello ZebraBurger, l’hamburger fatto rispettivamente con carne di coccodrillo e di zebra. Di fatto gli animali macellati sono d’allevamento, proprio come da noi manzi, maiali e polli. E per quanto anche in Zimbabwe non sia cibo da tutti i giorni, la carne di coccodrillo e di zebra fa parte della cultura culinaria del Paese, un po’ come la carne di capriolo o di cinghiale in Italia.
Più che l’allevamento, è però l’agricoltura il settore principe dell’economia zimbabwese. Per questo il Paese è ospitato all’interno del Cluster di Cereali e Tuberi. Tra questi ultimi, in particolare, il manyanya ha costituito in passato un alimento base per le popolazioni shona e korekore. Tipico delle regioni più asciutte, è oggi preservato dall’Arca del gusto di Slow Food. Accanto ai tuberi, a Expo lo Zimbabwe ha messo al centro dell’attenzione il baobab. Questo poderoso albero simbolo del continente (fino a 20 metri d’altezza e 12 di diametro) da sempre fornisce agli africani nutrimento e rimedio a molti disturbi e malattie. Ecco così il Baobad Red Tea, un tè rosso ricavato dalle sue foglie, ottimo antinfiammatorio, antivirale e antiossidante.
Più che l’allevamento, è però l’agricoltura il settore principe dell’economia zimbabwese. Per questo il Paese è ospitato all’interno del Cluster di Cereali e Tuberi. Tra questi ultimi, in particolare, il manyanya ha costituito in passato un alimento base per le popolazioni shona e korekore. Tipico delle regioni più asciutte, è oggi preservato dall’Arca del gusto di Slow Food. Accanto ai tuberi, a Expo lo Zimbabwe ha messo al centro dell’attenzione il baobab. Questo poderoso albero simbolo del continente (fino a 20 metri d’altezza e 12 di diametro) da sempre fornisce agli africani nutrimento e rimedio a molti disturbi e malattie. Ecco così il Baobad Red Tea, un tè rosso ricavato dalle sue foglie, ottimo antinfiammatorio, antivirale e antiossidante.
Un Paese vivace e intraprendente
D’altronde lo scopo della partecipazione dello Stato africano a Expo Milano 2015 è proprio mostrare gli sforzi compiuti in questi anni per affrontare il problema di una sana alimentazione, come recita lo slogan scelto per la manifestazione: “Sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile: uno Zimbabwe sano”. Quattro sono gli impegni presi dal governo nei confronti della popolazione: promuovere l’agricoltura e l’accesso alle risorse alimentari; sviluppare programmi di assistenza e protezione sociale; rispettare gli standard nazionali e internazionali di qualità e igiene; garantire che tutti assumano la dose giornaliera di elementi nutrizionali indispensabili per una vita salutare.