La Repubblica di Guinea è un Paese affascinante, territorio complesso che comprende mangrovie, savane, foreste, ma anche montagne da cui sgorgano i principali fiumi dell’Africa Occidentale. Il Paese partecipa all’Esposizione Universale nel Cluster Frutta e Legumi e celebra il suo National Day venerdì 2 ottobre.
La Repubblica di Guinea è la riserva idrica più importante dell’Africa Occidentale, tanto da essersi guadagnata il soprannome di “Chateau d’eau d’Afrique” ovvero “Cisterna d’Africa”. Chiamata anche Guinea Conakry dal nome della sua capitale, dalle sue montagne sgorgano i principali fiumi della regione, come Senegal e Niger, vere e proprie arterie d’acqua su cui scorre la vita e l’economia di interi Paesi. Affacciata sull’Oceano Atlantico e allungata a mezzaluna nell’entroterra verso sud est, la Repubblica di Guinea comprende diversi ambienti, la costa e le sue pianure, le montagne al centro, la savana al nord e le fitte foreste del sud est. Ognuno di questo territori ha la sua identità e la sua cultura, in particolare agroalimentare.
Alle sorgenti dell’Africa Occidentale
Il viaggio attraverso la Repubblica di Guinea attraversa paesaggi diversissimi tra loro. Si parte dalla costa, dove l’Atlantico si insinua negli estuari e nei golfi creando un ambiente salmastro fitto di mangrovie, pullulante di pesci e uccelli. Poi le pianure con le loro piantagioni di frutta tropicale, fondamentali per l’export. Il famoso massiccio del Fouta Djalon occupa il centro del Paese con altipiani e picchi rocciosi alti anche 1500 metri, ambiente denso di piogge e rugiada, da cui sgorgano le cascate e sorgenti. Qui inizia il corso di Niger e Senegal, fiumi maestosi che torneranno all’Oceano dopo aver attraversato migliaia di chilometri, tra innumerevoli popoli e territori. Scendendo a valle, a nord si aprono le savane che sfumano verso il Sahel, mentre il sud penetra nelle foreste connesse al grande polmone verde al centro del Continente.
Il viaggio attraverso la Repubblica di Guinea attraversa paesaggi diversissimi tra loro. Si parte dalla costa, dove l’Atlantico si insinua negli estuari e nei golfi creando un ambiente salmastro fitto di mangrovie, pullulante di pesci e uccelli. Poi le pianure con le loro piantagioni di frutta tropicale, fondamentali per l’export. Il famoso massiccio del Fouta Djalon occupa il centro del Paese con altipiani e picchi rocciosi alti anche 1500 metri, ambiente denso di piogge e rugiada, da cui sgorgano le cascate e sorgenti. Qui inizia il corso di Niger e Senegal, fiumi maestosi che torneranno all’Oceano dopo aver attraversato migliaia di chilometri, tra innumerevoli popoli e territori. Scendendo a valle, a nord si aprono le savane che sfumano verso il Sahel, mentre il sud penetra nelle foreste connesse al grande polmone verde al centro del Continente.
Obiettivo sicurezza alimentare
I rapporti della FAO parlano chiaro, la Repubblica di Guinea ha grandi potenziali agroalimentari dati dalla sua costa e dalla sua ampia disponibilità di terre arabili, ancora scarsamente utilizzate. L’economia è prevalentemente agricola, ma praticata ancora con tecniche di sussistenza, che faticano a produrre abbastanza cibo per tutti. Per questo negli ultimi decenni il Paese si è impegnato in una sfida vitale: sviluppare l’agricoltura per raggiungere l’autosufficienza alimentare. Un impegno diversificato che vede in prima linea il sostegno alla produzione di riso, base del nutrimento dei guineensi insieme a mais, manioca e igname, così come lo sviluppo dell’orticoltura. Ma fondamentali sono anche le piantagioni da esportazione e cioè frutta tropicale, caffè, cacao e palma, che fanno entrare nel Paese valuta pregiata da reinvestire in infrastrutture e sviluppo, come il programma di alfabetizzazione che ha portato l’UNESCO a eleggere la città di Conakry a Capitale Mondiale dei Libri per il 2017. Altre risorse importanti sono l’allevamento e la pesca, le praterie del nord offrono pascoli per mandrie e greggi, mentre le pescose acque dell’Atlantico e dei fiumi offrono diverse specie ittiche di pregio.
I rapporti della FAO parlano chiaro, la Repubblica di Guinea ha grandi potenziali agroalimentari dati dalla sua costa e dalla sua ampia disponibilità di terre arabili, ancora scarsamente utilizzate. L’economia è prevalentemente agricola, ma praticata ancora con tecniche di sussistenza, che faticano a produrre abbastanza cibo per tutti. Per questo negli ultimi decenni il Paese si è impegnato in una sfida vitale: sviluppare l’agricoltura per raggiungere l’autosufficienza alimentare. Un impegno diversificato che vede in prima linea il sostegno alla produzione di riso, base del nutrimento dei guineensi insieme a mais, manioca e igname, così come lo sviluppo dell’orticoltura. Ma fondamentali sono anche le piantagioni da esportazione e cioè frutta tropicale, caffè, cacao e palma, che fanno entrare nel Paese valuta pregiata da reinvestire in infrastrutture e sviluppo, come il programma di alfabetizzazione che ha portato l’UNESCO a eleggere la città di Conakry a Capitale Mondiale dei Libri per il 2017. Altre risorse importanti sono l’allevamento e la pesca, le praterie del nord offrono pascoli per mandrie e greggi, mentre le pescose acque dell’Atlantico e dei fiumi offrono diverse specie ittiche di pregio.