La poesia è capace di illuminare il presente, di metterci in contatto con il nostro io più profondo, di esprimere sentimenti, ricordi, emozioni positive e anche negative. Ce ne parla Nicola Crocetti, editore e curatore del libro “Le opere dell’uomo, i frutti della Terra”.
La parola “poesia” (poiesis) viene dal verbo greco “poiéin”, che significa “inventare produrre, fare”. Cosa può fare la poesia per comunicare e approfondire grandi temi come la malnutrizione e lo spreco di cibo?
La poesia può fare solo una cosa fondamentale: dare testimonianza dei sentimenti e delle opere dell’uomo. Se si pensa a che cosa ci rimane delle civiltà antiche prima che fossero inventati il linguaggio e i disegni rupestri, ci restano le parole dei poeti. Il libro “Le opere dell’uomo, i frutti della Terra” ne è la testimonianza perché raccoglie opere da 4.000 anni a questa parte: il Canto del Nilo risale al 1500 a.C. circa, poi abbiamo poesie in sanscrito, che è la madre di tutte le lingue perché è la matrice della maggior parte delle lingue del mondo. Sono raccolti testi su argomenti legati a Expo Milano 2015, cioè le arti con cui l’uomo si è procurato il cibo nel corso dei secoli.
La poesia può fare solo una cosa fondamentale: dare testimonianza dei sentimenti e delle opere dell’uomo. Se si pensa a che cosa ci rimane delle civiltà antiche prima che fossero inventati il linguaggio e i disegni rupestri, ci restano le parole dei poeti. Il libro “Le opere dell’uomo, i frutti della Terra” ne è la testimonianza perché raccoglie opere da 4.000 anni a questa parte: il Canto del Nilo risale al 1500 a.C. circa, poi abbiamo poesie in sanscrito, che è la madre di tutte le lingue perché è la matrice della maggior parte delle lingue del mondo. Sono raccolti testi su argomenti legati a Expo Milano 2015, cioè le arti con cui l’uomo si è procurato il cibo nel corso dei secoli.
Dal gennaio 1988 lei pubblica la rivista mensile “Poesia”, la più diffusa pubblicazione di cultura poetica di tutta l’Europa: perché la poesia è così indispensabile per l’uomo secondo lei?
La poesia è la ricerca della parola esatta. La prosa può anche andare per approssimazione, mentre la poesia deve trovare la parola esatta per esprimere il sentimento più profondo e più giusto dell’uomo. La poesia è connaturata all’uomo perché esprime il sentimento, quello che si prova di fronte alla bellezza della natura, a un bel tramonto, a quello che l’uomo prova quando è innamorato o quello che prova quando vuole lasciare testimonianza dei suoi sentimenti più profondi.
Qual è la definizione che preferisce di poesia?
Ce ne sono migliaia, ma quelle che preferisco sono quella di un poeta italiano del quindicesimo secolo, Cesare Rinaldi, che la definiva “dispensiera di lampi di luce al cieco mondo” e una di un poeta contemporaneo greco, Ghiannis Ritsos, “la poesia è l’inconsolabile consolatrice del mondo”.
“Le opere dell’uomo, i frutti della Terra” è un’antologia di poesie sulle arti con cui l’uomo si è procurato il suo nutrimento nel corso dei secoli, di cui lei è editore e curatore: ci spiega come è avvenuta la selezione delle opere e a cosa ha voluto dare risalto nell’edizione?
Il primo approccio è stato quello dell’entusiasmo e il secondo quello del panico perché nessuno aveva mai tentato un’impresa di questo genere. Ho visto centinaia di antologie nella mia vita, ma nessuno ne aveva mai fatta una che partisse dalla notte dei tempi, da quando è stato inventato il linguaggio, che parlasse di questi temi particolari che sono la coltivazione della terra, l’allevamento degli animali, la caccia e la pesca. Di solito i poeti scrivono dei propri sentimenti, quindi andare a trovare poesie che parlassero delle opere dell’uomo è stata un’impresa difficilissima. L’approccio è stato quello di seguire il mandato di Davide Rampello, cioè di avere rappresentanza massima di tutti i continenti, di tutte le lingue e trovarne gli originali: è stata l’impresa più difficile, ma anche quella di cui vado più fiero.
“Le opere dell’uomo, i frutti della Terra” è stato voluto in occasione di Expo Milano 2015 da Davide Rampello, che ha concepito l’idea di realizzare un’antologia di poesie sulle arti con cui l’uomo si è procurato il nutrimento nel corso dei secoli. Il libro è stato stampato da Giorgio Lucini e sponsorizzato da Montblanc Italia.