La pittrice veneziana Angiola Busato ha dipinto 20 tele, che saranno esposte dal 18 luglio al 31 ottobre presso il Padiglione Somalia a Expo Milano 2015, raffiguranti altrettanti articoli della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La mostra intitolata Diritti dell’infanzia, Energia per la vita ha lo scopo di promuovere l’arte come veicolo di conoscenza e diffusione dei concetti inalienabili di diritto e di uguaglianza.
Angiola Busato, lei è a Expo Milano 2015 per inaugurare un mostra del tutto speciale, una mostra che racconta la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Come è nata questa necessità?
Amo definire questa collezione un’urgenza del cuore. Questa mostra non è stata commissionata, è nata dalla mia sensibilità, dal bisogno che ho sentito nel momento in cui ho conosciuto il valore della Convenzione sui diritti all’infanzia. Questo progetto nasce 7 anni fa, quando sono entrata in contatto con l’Aes Ccc, un’organizzazione non governativa di Padova, che sostiene molti progetti umanitari in Somalia.
Amo definire questa collezione un’urgenza del cuore. Questa mostra non è stata commissionata, è nata dalla mia sensibilità, dal bisogno che ho sentito nel momento in cui ho conosciuto il valore della Convenzione sui diritti all’infanzia. Questo progetto nasce 7 anni fa, quando sono entrata in contatto con l’Aes Ccc, un’organizzazione non governativa di Padova, che sostiene molti progetti umanitari in Somalia.
I bambini somali sono i protagonisti della sua narrazione, di un paragone che non è del tutto scontato. Ci parli un po’ più da vicino del suo progetto.
La Somalia è stato l’ultimo Paese a ratificare il 20 gennaio 2015 la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, quando ho parlato del mio progetto all’Ambasciatore della Somalia presso le Nazioni Unite, Ibrahim Hagi Abdulkadir, ha accolto subito la proposta e abbiamo studiato insieme questa mostra. L’unico quadro che mi è stato commissionato (immagine di copertina) rappresenta una donna, colei che nutre, davanti a un tavolo pieno di banane, il frutto tipico della Somalia, questo per armonizzare la mostra al tema dell’Esposizione Universale. Inoltre, questo quadro, come tutti gli altri, è associato a un articolo specifico della Convenzione, l’articolo 24, il diritto all’acceso ai cibi nutrienti. Ogni quadro estrapola un articolo e attraverso il filtro della mia sensibilità racconta di un diritto.
La Somalia è stato l’ultimo Paese a ratificare il 20 gennaio 2015 la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, quando ho parlato del mio progetto all’Ambasciatore della Somalia presso le Nazioni Unite, Ibrahim Hagi Abdulkadir, ha accolto subito la proposta e abbiamo studiato insieme questa mostra. L’unico quadro che mi è stato commissionato (immagine di copertina) rappresenta una donna, colei che nutre, davanti a un tavolo pieno di banane, il frutto tipico della Somalia, questo per armonizzare la mostra al tema dell’Esposizione Universale. Inoltre, questo quadro, come tutti gli altri, è associato a un articolo specifico della Convenzione, l’articolo 24, il diritto all’acceso ai cibi nutrienti. Ogni quadro estrapola un articolo e attraverso il filtro della mia sensibilità racconta di un diritto.
Possiamo parlare di una mostra in cui l’arte diventa portatrice dei valori comuni.
Assolutamente si, questa mostra non nasce da una progettazione ma dalla mia interpretazione degli articoli della Convenzione e questo è quello che voglio esprimere. Il cuore mi ha guidato in questo progetto e vorrei esprimere attraverso questi quadri l’importanza di riconoscere di diritti ai fanciulli. Alcuni di questi bambini sono figli di amici, altri sono immagini che mi hanno colpito e quattro sono bambini che vivono in Amazzoni e di cui ho avuto le fotografie tramite un medico veronese che vive nel Nord Est del Brasile. Questi sono bambini reali, queste sono le loro condizioni reali, con questa consapevolezza vorrei toccare il cuore delle persone.
Assolutamente si, questa mostra non nasce da una progettazione ma dalla mia interpretazione degli articoli della Convenzione e questo è quello che voglio esprimere. Il cuore mi ha guidato in questo progetto e vorrei esprimere attraverso questi quadri l’importanza di riconoscere di diritti ai fanciulli. Alcuni di questi bambini sono figli di amici, altri sono immagini che mi hanno colpito e quattro sono bambini che vivono in Amazzoni e di cui ho avuto le fotografie tramite un medico veronese che vive nel Nord Est del Brasile. Questi sono bambini reali, queste sono le loro condizioni reali, con questa consapevolezza vorrei toccare il cuore delle persone.
Se potesse parlare a tutte le persone del mondo. Quale sarebbe il suo messaggio?
Vorrei toccare i cuori di tutte le persone del mondo. I papà, le mamme, i nonni, gli educatori, gli insegnanti devono essere consapevoli dei diritti dei bambini, con questo progetto ho scoperto che non solo sono veramente conosciuti. Il mio desiderio è toccare cuori ed entrare nelle famiglie con la consapevolezza del concetto inalienabile di diritto e di uguaglianza per grandi e piccoli, per tutte le nazioni nel mondo.
Vorrei toccare i cuori di tutte le persone del mondo. I papà, le mamme, i nonni, gli educatori, gli insegnanti devono essere consapevoli dei diritti dei bambini, con questo progetto ho scoperto che non solo sono veramente conosciuti. Il mio desiderio è toccare cuori ed entrare nelle famiglie con la consapevolezza del concetto inalienabile di diritto e di uguaglianza per grandi e piccoli, per tutte le nazioni nel mondo.
Lei crede che la presenza di questa mostra a Expo Milano 2015 possa aiutare a diffondere questa consapevolezza?
Certamente, il Padiglione Somalia a Expo Milano 2015 è la prima tappa. Aes CCC ha intenzione di far girare questa mostra anche nelle scuole. Io penso che sia fondamentale che i ragazzi vedavo questi qudri e che la consapevolezza si apprenda tramite la scuola. Dall’istruzione si costruirà una nuova Umanità.
Certamente, il Padiglione Somalia a Expo Milano 2015 è la prima tappa. Aes CCC ha intenzione di far girare questa mostra anche nelle scuole. Io penso che sia fondamentale che i ragazzi vedavo questi qudri e che la consapevolezza si apprenda tramite la scuola. Dall’istruzione si costruirà una nuova Umanità.